La dieta dissociata è uno degli stili alimentari più seguiti. Nasce dall’idea del dottore statunitense Hay secondo la quale, abbinare alcuni tipi di alimenti piuttosto che altri potesse agevolare il processo digerente, quindi il dimagrimento.
Il dott. Hay ha studiato questo tipo di alimentazione basandola su principi cardini da rispettare e dai quali non transigere se si vogliono ottenere i risultati sperati.
In linea generale, sono 4 le regola fondamentali, di cui la prima è alla base di tutto il pensiero:
- mai associare nello stesso piatto alimenti acidi, come può essere la carne, il pesce, le uova o i formaggi, ad alimenti alcalini come sono tutti i carboidrati, quindi pane, pasta o patate
- grassi, amidi e proteine devono essere assunti in quantità ridotta, per quanto riguarda i derivati dalla farina, meglio scegliere quelli poco raffinati, ovvero tutto ciò che è integrale
- la frutta e la verdura sono parti importanti della dieta, ma devono essere assunte combinandole secondo le modalità indicate e, per quanto riguarda la frutta, mai dopo il pasto
- tra un pasto e l’altro, quindi tra le diverse tipologie di nutrienti, devono intercorrere almeno 4 ore, così che l’organismo abbia il tempo necessario per completare l’intera fase digestiva.
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Come funziona la dieta dissociata
La dieta dissociata basa la sua teoria principalmente sul processo metabolico cercando di intervenire, tramite la giusta combinazione degli alimenti, accelerandolo e permettendo così una perdita di peso. Ma non solo, la dieta dissociata non è utile solo per dimagrire, è utile anche per depurare l’organismo dalle tossine in eccesso ed inoltre aiuta a combattere il gonfiore addominale.
Per intervenire sul metabolismo, la dieta dissociata deve garantire una buona digestione degli alimenti e di conseguenza permettere che questi non appesantiscano le funzionalità. Al fine di comprendere bene di cosa stiamo parlando è necessario soffermarci su come i nutrienti vengono digeriti, così da poter capire appieno l’ideologia della dieta dissociata.
- Proteine – la digestione delle proteine avviene in un ambiente acido, le abbiamo difatti poc’anzi classificate tra i nutrienti acidi. Il PH dello stomaco, in questo caso, è regolato dalla presenza dell’acido cloridrico che determina un PH non superiore a 7 e promuove la formazione di proteasi, ovvero enzimi con lo specifico compito di attivare la digestione delle proteine.
- Carboidrati – per quanto riguarda i carboidrati, invece, la digestione avviene in ambiente alcalino (o basico) ed inizia già in bocca grazie alla presenza degli enzimi amilasi, che scindono le molecole di amido. Dopo questa prima fase digestiva, vi è una pausa fintanto che i carboidrati stazionano nello stomaco, per riprendere nell’intestino tenue grazie alla presenza dell’enzima amilasi pancreatica, prodotto appunto dal pancreas.
Fatta questa doverosa specificazione, appare ora evidente che mescolando le due tipologie di nutrienti, si va a creare un ambiente digestivo o troppo basico o troppo acido, rallentando così la digestione degli alimenti. La conseguenza del rallentamento digestivo è prima di tutto un gonfiore addominale dovuto alla cattiva o parziale digestione degli alimenti, seguiti da episodi di acidità, flatulenza o stitichezza.
Schema della dieta dissociata
Chiarita quindi l’importanza della fase digestiva, andiamo ora a vedere quali sono le regole da seguire nella dieta dissociata, indicazioni rigide e che devono essere rispettate alla perfezione.
- All’interno dello stesso pasto non vanno combinati carboidrati e proteine e neanche frutti acidi, come ad esempio kiwi, arance ed agrumi in generale. Questo perché i carboidrati, come detto poco fa, hanno necessità di un ambiente basico affinché la digestione sia completa.
- Meglio scegliere di consumare carboidrati nella prima parte della giornata, quindi a pranzo, al fine di agevolare la digestione.
- Non mischiare i vari tipi carboidrati, come possono essere quelle derivate dalla pasta o dal pane e quelle derivate dalla frutta (pane e banane) così come evitare di mescolare varie tipologie di proteine, ad esempio latticini e pesce o legumi. Ciò al fine di diminuire il tempo necessario al completamento dell’intero processo digestivo.
- Scegliere farine e derivati integrali così come gli zuccheri, meglio quelli poco raffinati come lo zucchero grezzo di canna.
- Mangiare la frutta preferibilmente lontano dai pasti, così che possa essere digerita più rapidamente
- Il pranzo è il pasto principale della giornata, quindi quello più abbondante, mentre la cena deve essere più leggera a ridotto apporto calorico.
- Basare la composizione dei pasti in mono piatto, ovvero un’unica pietanza composta da un solo alimento (quindi un piatto di pasta oppure una porzione di pesce).
- Tra un pasto e l’altro devono trascorrere almeno 4 ore in maniera tale che il processo digestivo abbia tempo sufficiente per poter essere completato.
Dieta dissociata – Menù tipo
Mettiamo ora in pratica i principi della dieta dissociata illustrando un menù tipo di una giornata.
Colazione
- 1 bicchiere di latte scremato con l’aggiunta di cereali integrali a piacere, oppure 125 gr di yogurt magro con un caffè
Spuntino del mattino
- un frutto di stagione a piacere
- una spremuta di arancia
Pranzo
- 80 gr di pasta o riso (preferibilmente integrale)
- una porzione di insalata o verdure cotte a piacere
Merenda
- una spremuta di arancia oppure un centrifugato di carote o un frutto fresco di stagione a piacere
Cena
- 150gr di carne ai ferri
- una porzione di insalata o verdure grigliate
Consigli
Benché la dieta dissociata non sia nata con lo scopo di una perdita di peso ma come educazione alimentare al fine di promuovere una corretta digestione, l’effetto che ne scaturisce è proprio un dimagrimento.
C’è però di specificare che questo tipo di dieta non è indicato a chi soffre di ritenzione idrica poiché vi è un consumo di carboidrati importante. ma può essere tranquillamente seguita dagli sportivi che compiono sforzi atletici.
Altro aspetto da tenere in considerazione è quello per il quale in questa dieta, pur essendoci regole ferree, non vi sono quantitativi obbligatori di cibo da mangiare, ma solo indicazioni. Ciò potrebbe creare un eccesso alimentare e di conseguenza non ottenere il dimagrimento.