Tra i diversi regimi alimentari, la dieta Okinawa attualmente è uno dei meno conosciuti che tuttavia nel tempo si sta facendo ampiamente apprezzare, attirandosi molti consensi, in particolar modo dai dietologi, che la ritengono particolarmente indicata per chi, oltre che alla forma fisica, è attento alla salute e vuole vivere a lungo.
Il nome di questa dieta deriva dalla più grande isola delle Ryūkyū, che si trovano in Giappone. Quest’isola è famosa soprattutto perché i suoi abitanti sono tra i più longevi al mondo. Se in Giappone l’aspettativa di vita è di 84 anni, gli abitanti dell’isola possono aspettarsi invece di vivere fino a cento anni, spesso addirittura oltre. Un simile dato ha portato scienziati e nutrizionisti a interrogarsi sui motivi di questa incredibile longevità; ovviamente si è giunti alla conclusione che l’alimentazione concorra moltissimo nel determinare tale invidiabile condizione.
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Ecco cosa mangiano gli abitanti dell’isola Ryūkyū
Gli abitanti di Okinawa seguono una dieta molto tradizionale, che è più o meno la stessa da secoli e che è il risultato dell’agricoltura e dell’industria alimentare locale. L’alimentazione degli isolano giapponesi, così come quella di chi segue la dieta Okinawa, è basata sulle verdure di tutti i colori: rosse, verdi, arancioni oppure gialle, che a Ryūkyū vengono coltivate tutte l’anno e di moltissime varietà diverse.
Tutti quanti questi alimenti sono ricchissimi di antiossidanti e di sostanze nutritive fondamentali per il benessere dell’organismo; possono essere consumate sia cotte che crude, in quest’ultimo caso inevitabilmente vitamine e minerali sono più concentrati e non si disperdono durante la cottura.
Tra le verdure maggiormente protagoniste di questo regime alimentare ci sono tutte quelle di colore giallo o arancione; esse, infatti, sono particolarmente ricche di carotenoidi, sostanze che contrastano le infiammazioni, favoriscono la crescita e lo sviluppo e ottimizzano la funzionalità del sistema immunitario. Tutte queste importante caratteristiche, contribuiscono non poco a mantenere in perfetta salute l’organismo anche quando passano gli anni.
Gli alimenti cardine della dieta Okinawa
Altri alimenti cardine della dieta Okinawa sono i tuberi (soprattutto le patate dolci, di colore viola, ricchissime di fibre, ma anche di vitamina A, B6 e C, oltre che di sali minerali come magnesio, potassio, calcio, manganese); legumi (in particolar modo soia e quindi tofu, miso, natto e salse); pesce (da consumare anche quattro volte a settimana) e alghe (le più gettonate sono il kombu, la nori e la hijiki).
Per quanto riguarda invece le bevande, la dieta Okinawa consente tè verde e tè al gelsomino in grandi quantità. Entrambe queste bevande godono di un elevato potere depurativo e disintossicante, fondamentale quando si desidera perdere peso, poiché al contempo si eliminano le tossine e le scorie dall’organismo.
La dieta Okinawa non è una dieta vegetariana o vegana, visto che consente il consumo di carne (soprattutto di maiale). Tuttavia si tratta di un consumo sporadico, occasionale, perché a farla da padrone, come si è visto, sono legumi e verdure.
Si consumano pochi cereali, e quei pochi sono prevalentemente senza glutine. Un eccesso di questa sostanza, infatti, è causa di problemi di digestioni, allergie, infiammazioni e anche difficoltà da parte dell’organismo ad assimilare vitamine, minerali e sostanze benefiche. Per questo motivo, la dieta non prevede la pasta, bensì il riso e la quinoa.
Ridotto, quasi nullo, è anche il consumo di latte e latticini, a favore di latte vegetale come quello di cocco o di mandorle. Seguendo in maniera corretta la dieta Okinawa è possibile perdere anche più di un chilo a settimana, dal momento che questo regime alimentare è quasi del tutto primo di zuccheri e grassi di origine animale, tra i primi responsabili dei chili in eccesso.
La giornata di dieta tipica Okinawa
Una tipica giornata di dieta prevede a colazione del tè verde con una pera, uno yogurt di soia e due fette di pane ai semi di lino o di girasole.
A pranzo si può preparare un’insalata mista con riso, pomodori, cetrioli, funghi e frittata, con contorno di composta di patate dolci.
Per quanto riguarda invece la cena, si può consumare un’insalata di spinaci, e degli spaghetti al tofu saltati in padella, magari aggiungendo dei gamberetti. Com’è evidente, quando si segue la dieta Okinawa non è necessario mettere da parte il gusto, né tanto meno dire addio alla fantasia in cucina.
Al contrario, si tratta di un regime alimentare particolarmente ricco e variegato, che consente di sperimentare ricette sempre nuove, piatti esotici o più tradizionali, scoprendo al contempo nuovi sapori e un nuovo modo per restare in linea senza limitarsi troppo con le quantità.
La dieta Okinawa è perfetta per i celiaci, visto che non prevede quasi glutine, ma anche per gli intolleranti al lattosio (come si è visto, latte e derivati, compresi i formaggi, sono quasi del tutto assenti) e per vegani e vegetariani, i quali però dovranno eliminare anche il pesce.