Dieta oloproteica: come funziona, benefici e menù esempio

Se sei alla ricerca di un metodo molto efficace e veloce per perdere peso e hai molti chili da perdere, la dieta oloproteica è quel che può fare al caso tuo. Come avremo modo di specificare all’interno del nostro approfondimento, è importantenon approcciarsi a questo regime alimentare in maniera leggera e superficiale.

La dieta oloproteica consiste in realtà in un vero e proprio regime alimentare di tipo medico. Essa infatti trae ispirazione dal cosidetto protocollo Blackburn, una delle moltissime diete con quasi totale assenza di carboidrati e molto ricca invece di proteine.

Questo tipo di regime alimentare, come molte delle diete di simile ispirazione, è articolato in tre fasi distinte. La prima è quella cosiddetta d’urto, per la quale il soggetto deve abituarsi a un regime alimentare decisamente privativo, mentre la seconda e la terza fase hanno l’obiettivo di riabituare gradualmente il paziente a una dieta più completa.

Questa dieta è conosciuta anche con il termine “liposuzione alimentare“, tale è l’effetto dimagrante significativo che può scatenare. Il riferimento alla liposuzione si deve anche al fatto che questo regime alimentare agisce principalmente a livello localizzato, proprio come farebbe il bisturi del chirurgo che interviene solo sulle zone critiche dove si concentra l’adipe.

La durata di questo regime di “liposuzione alimentare” è di tre settimane. Sviluppata in ambito medico per trattare principalmente i grandi obesi, essa fu portata alla ribalta circa vent’anni fa dal medico e professore Blackburn (che darà poi il nome al protocollo). I fondamenti teorici che sono alla base di questa dieta sono la riduzione o la totale assenza dei carboidrati, a fronte invece di un netto aumento a livello proteico, il cui obiettivo è quello di preservare e migliorare il tono della massa magra.Come nel caso di altre diete proteiche, il grande vantaggio sta nella velocità con cui è possibile raggiungere agilmente il risultato. Meglio però non pensare di poterla eseguire senza particolari controindicazioni in totale liberà: viste e considerate infatti le caratteristiche altamente restrittive di questa dieta, è opportuno sentire un parere medico quando possibile per avere un’opinione professionale e iniziare un percorso di dimagrimento in totale sicurezza.

Vediamo di seguito quali sono gli alimenti consentiti durante la dieta oloproteica e come inserirli nel corso della giornata per poter gestire al meglio il dimagrimento, che sarà molto veloce, così come la perdita di peso che risulterà localizzata.

Come funziona la dieta oloproteica? Ecco lo schema

Anzitutto prendiamo in esame la quota di carboidrati consentita al giorno, che oscilla tra i dieci e i venti grammi. Con un’attenzione particolare: nessuno di questi carboidrati può derivare da pasta, riso o altri cereali, bensì le uniche fonti di carboidrati consentite sono frutta e ortaggi.

I lipidi consentiti durante il giorno ammontano a dieci grammi e possono provenire esclusivamente dall’olio extra vergine d’oliva.Passando ad analizzare l’apporto di proteine, va detto che la dieta oloproteica, a differenza delle altre diete con alta componente di proteine, prevede che il 50% della quota giornaliera derivi dagli alimenti, mentre il restante 50% derivi esclusivamente da integratori.

All’interno della dieta oloproteica svolge un ruolo fondamentale l’integrazione alimentare, che è importante quasi quanto l’assunzione stessa di alimenti. Durante i ventuno giorni della dieta infatti si assumono proteine purificate e amminoacidi, che da un lato mirano a stimolare l’ormone GH (l’ormone della crescita) e dall’altro lato a preservare la massa magra prevenendone la perdita.

Sempre a livello di integrazione alimentare, vengono previsti sali minerali alcalinizzanti, che hanno l’obiettivo di rendere l’organismo più equilibrato, contrastando l’eventuale acidità provocata dalla chetosi.

Alla prima fase, che dura ventun giorni, segue la seconda fase, della durata di quarantadue giorni. Durante questo periodo vengono reintrodotti molto gradualmente alcuni carboidrati, che però vanno assunti in maniera rigorosamente separata rispetto alle proteine. Durante la terza fase, ossia quella di mantenimento, vengono reintrodotti tutti i macronutrienti fondamentali previsti dalla dieta mediterranea, che possono altresì essere consumati all’interno dello stesso pasto.

Quali sono i benefici e gli svantaggi della dieta oloproteica?

Anzitutto, grazie alla stimolazione dell’ormone della crescita (GH), aiuta a combattere di molto i dolori associati alla sindrome premestruale. Riduce inoltre i problemi collegati alla ritenzione idrica e limita fortemente il senso di fame, rendendo molto facile seguire il regime alimentare per quanto risulti restrittivo.La perdita di peso è davvero notevole: in media è possibile perdere dai tre ai quattro chili a settimana con la dieta oloproteica, senza perdere tono in massa magra che, al contrario, aumenta. Riduce inoltre gli inestetismi legati alla cellulite.
Come è facilmente intuibile, questa dieta presenta anche degli svantaggi.
Prima che la chetosi faccia effetto, durante i giorni iniziali è molto probabile essere colti da un forte senso di spossatezza, giramenti di testa e forti sensazioni di nausea.

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