Se sei alla ricerca di un metodo molto efficace e veloce per perdere peso e hai molti chili da perdere, la dieta oloproteica è quel che può fare al caso tuo. Come avremo modo di specificare all’interno del nostro approfondimento, è importantenon approcciarsi a questo regime alimentare in maniera leggera e superficiale.
La dieta oloproteica consiste in realtà in un vero e proprio regime alimentare di tipo medico. Essa infatti trae ispirazione dal cosidetto protocollo Blackburn, una delle moltissime diete con quasi totale assenza di carboidrati e molto ricca invece di proteine.
Questo tipo di regime alimentare, come molte delle diete di simile ispirazione, è articolato in tre fasi distinte. La prima è quella cosiddetta d’urto, per la quale il soggetto deve abituarsi a un regime alimentare decisamente privativo, mentre la seconda e la terza fase hanno l’obiettivo di riabituare gradualmente il paziente a una dieta più completa.
Questa dieta è conosciuta anche con il termine “liposuzione alimentare“, tale è l’effetto dimagrante significativo che può scatenare. Il riferimento alla liposuzione si deve anche al fatto che questo regime alimentare agisce principalmente a livello localizzato, proprio come farebbe il bisturi del chirurgo che interviene solo sulle zone critiche dove si concentra l’adipe.
Vediamo di seguito quali sono gli alimenti consentiti durante la dieta oloproteica e come inserirli nel corso della giornata per poter gestire al meglio il dimagrimento, che sarà molto veloce, così come la perdita di peso che risulterà localizzata.
Come funziona la dieta oloproteica? Ecco lo schema
I lipidi consentiti durante il giorno ammontano a dieci grammi e possono provenire esclusivamente dall’olio extra vergine d’oliva.Passando ad analizzare l’apporto di proteine, va detto che la dieta oloproteica, a differenza delle altre diete con alta componente di proteine, prevede che il 50% della quota giornaliera derivi dagli alimenti, mentre il restante 50% derivi esclusivamente da integratori.
All’interno della dieta oloproteica svolge un ruolo fondamentale l’integrazione alimentare, che è importante quasi quanto l’assunzione stessa di alimenti. Durante i ventuno giorni della dieta infatti si assumono proteine purificate e amminoacidi, che da un lato mirano a stimolare l’ormone GH (l’ormone della crescita) e dall’altro lato a preservare la massa magra prevenendone la perdita.
Sempre a livello di integrazione alimentare, vengono previsti sali minerali alcalinizzanti, che hanno l’obiettivo di rendere l’organismo più equilibrato, contrastando l’eventuale acidità provocata dalla chetosi.
Alla prima fase, che dura ventun giorni, segue la seconda fase, della durata di quarantadue giorni. Durante questo periodo vengono reintrodotti molto gradualmente alcuni carboidrati, che però vanno assunti in maniera rigorosamente separata rispetto alle proteine. Durante la terza fase, ossia quella di mantenimento, vengono reintrodotti tutti i macronutrienti fondamentali previsti dalla dieta mediterranea, che possono altresì essere consumati all’interno dello stesso pasto.
Quali sono i benefici e gli svantaggi della dieta oloproteica?
Come è facilmente intuibile, questa dieta presenta anche degli svantaggi.
Prima che la chetosi faccia effetto, durante i giorni iniziali è molto probabile essere colti da un forte senso di spossatezza, giramenti di testa e forti sensazioni di nausea.